La finestra di Giorgio_Novembre 2019

Tullio Tidu: Quali mostre hai visitato nell’ultimo mese a Milano? Giorgio Viganò: Nelle ultime settimane ho visitato la mostra di Rossana Rossi da Prometeo Gallery a Milano, una personale su un periodo abbastanza preciso della produzione della Rossi (soprattutto anni … Continua a leggere La finestra di Giorgio_Novembre 2019

Ettore Favini

Nel lavoro di  Ettore Favini troviamo temi ricorrenti, in un’eterna lotta tra finito e infinito, tra coppie oppositive mai neutrali che giustificano il loro essere in base a questa dualità. Le interpretazioni dei lavori dei grandi maestri, come  le cover delle rock band o gli standard del jazz, diventano funzionali a un’analisi della vita, del nostro modo di stare al mondo e delle relazioni con gli altri.  Avvicinarsi alle sue opere significa entrare in contatto con un’arte pubblica sociale e partecipata, dove l’ambito percettivo e quello artistico riescono a coinvolgere le persone in una riflessione profonda su se stesse. Continua a leggere “Ettore Favini”

Pierluigi Calignano

Dalla metà degli anni ’90, Pierluigi Calignano porta avanti una ricerca dove l’energia creativa riesce a far convivere pacificamente il rigore geometrico con l’uso del gioco e dell’attività onirica. Un gusto personalissimo per l’ibridazione gli permette di muoversi tra scultura, disegno, installazione e perfomance, in perenne oscillazione tra riferimenti alti (Naum Gabo e Gino De Dominicis; la luce di Fontana; Costruttivismo e Neoplasticismo; Rosalind Krauss e John Cage) e materiali “rubati” dai cantieri edili trattati con le bombolette spray.
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Margherita Morgantin

Le domande delle “Interviste Possibili” sono basate sulla proiezione casuale di alcune opere degli intervistati, senza che l’artista (e spesso neanche l’intervistatore) sappia in anticipo ciò che verrà mostrato. In questo modo diviene possibile parlare con estrema libertà dell’opera, del rapporto che si crea a distanza di tempo, delle sensazioni, svincolandosi per un momento dalla cronologia e dai rituali delle presentazioni preparate in anticipo, lasciandosi guidare dal flusso del dialogo.

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Matthew Barney: lo spirito dionisiaco tra cine-scultura e post-umano.

Nel secolo scorso molti artisti hanno incentrato la loro ricerca, quasi in maniera ossessiva, sul corpo. Un corpo esposto, massacrato, gonfiato dagli anabolizzanti, modificato, scolpito chirurgicamente, trionfo pagano della carnalità che ha generato una mutazione antropologica della nostra specie: da produttori siamo diventati consumatori.

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Ettore Sottsass. Storia – Teoria – Progetto

 Il progetto per il villaggio operaio di col di lana rappresenta un simbolico passaggio di consegne tra padre e figlio: l’intervento infatti è l’ultimo progetto di rilievo di Ettore Sottsass senior e il primo di Ettore Sottsass Jr. Esso esprime la piena maturazione della ricerca del padre, ereditata dal figlio che farà propri, nelle opere di architettura realizzate nel corso della sua attività professionale, i principi e il linguaggio.

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“Stuck inside of mobile with the Memphis blues again”. Ettore Sottsass jr. e il design industriale in Italia.

Nel secondo Dopoguerra il design italiano imbocca una via originale rispetto al resto d’Europa, basandosi non su certezze scientifiche con cui ridisegnare il mondo, ma sull’unica forza che, in assenza della politica, avrebbe potuto modernizzare realmente il paese: la creatività.
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